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Soldato Romano

Il soldato romano della Sagrada Família con 6 ditte in ogni piede

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Nella facciata della Nascita della Sagrada Família, tra tante altre sculture, avviamo la di un soldato romano rappresentando la “Strage degli Innocenti”.

Gaudí e il gruppo di scultore di Matamala sceglievano persone che in quel momento passavano di là per utilizzarli come modelli delle diverse sculture. Prendevano una fotografia della persona con un gioco di specchi, e cosi ottenevano nella stesa fotografia il frontale, la schiena e il profilo. Poi la scolpivano.

La persona scelta per rappresentare il soldato romano, era uno dei operai della Sagrada Família e a sorpresa di tutti quanti, quando gli fanno la fotografia se rendono conto che aveva sei ditta in ogni piede. Matamala aveva proposto scolpire solamente cinque, ma Gaudí dice: “No” e chiede di lasciarlo cosi come era, per riflettere come doveva essere da diversa la persona capace di ammazzare bambini minori da due anni, ancora che fosse eseguendo gli ordini d’Erode. Cosi c’è il soldato con una espada in una mano, un bambino nell’altra e sei dite in ogni piede.

Se vuoi visitare la Sagrada Família, ti consiglio o una la visita da Gaudí.

 

Sant Jordi, una rosa e un libro

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Il 23 d’Aprile è San Giorgio, il santo patrono dei catalani. A Catalogna è tradizione che l’innamorato regala una rosa alla sua innamorata, e questa li regala un libro (non importa che sia nuovo).

Ma chi era San Giorgio?
Lui era un soldato romano, guarda personale da l’imperatore romano Diocleziano nella Cappadocia (oggi parte della Turchia) è fu morto il 303 per i soldati romani eseguendo le persecuzione dei cristiani ordinate per Diocleziano.
Nei posteriori secoli cresce la sua popolarità e se li attribuiscono infinità de legende. Ai paesi occidentali ci arrivano i suoi atti eroici colle Crociate, le Guerre Sante per liberare Gerusalemme. Diverse nazioni e città lo adottano come il suo Santo Patrono: Genova, Venezia, Napoli, Inghilterra, Catalogna o Portogallo.

A dirittura in alcuni di questi posti troviamo la bandiera di Sant Giorgio come parte della sua bandiera (per esempio la bandiera della Inghilterra è la bandiera di San Giorgio, puoi insieme alla di Galles e la di Scozia formano la bandiera britanica. Anche forma parte della bandiera di Barcellona).

 

E perché si regala una rosa e un libro?
Secondo la legenda una persona era sacrificata ogni giorno; era inviata al Dragone per così tranquillizzarlo. Arriva il giorno che anche la principessa deve essere sacrificata. Quel giorno arriva il cavaliere San Giorgio e ammazza il Drago.
Dove il Drago muore, dice la legenda che cresce un rosaio e il cavaliere prende una della rose per regalarla alla sua principessa.

Speso le legenda hanno una finalità religiosa, di insegnare. Il Dragone ripresenta il male, le anime (le persone) cadono nel male. Fino che arriva San Giorgio, il bene, che finalmente, vince al male.

 

Quello che mi piace di più è la tradizione nella popolazione catalana. Per noi, Sant Giorgio è diventato il giorno degli innamorati. Nella Catalinia, poca gente celebra San Valentino.
Quindi, cosa deve regalare il uomo se sei nella Catalogna il 23 d’Aprile?… Esatto, regalare una rosa alla tua principessa. È un giorno che tutta dona spetta una rosa, può venire dal tuo figlio, dal tuo papa, dai collegi di ufficio o di qualcuno in particolare, ogni donna sa il significato che nasconde ogni rosa, ma resterebbe molto male una dona senza rosa quel giorno li.
In più l’innamorata corrisponde con un libro. Il 23 d’Aprile, è anche il giorno dal libro. È un’idea che ha un dittatore Spagnolo il 1925 provando a togliere forza all’idea della Rosa, vincolata al sentimento nazionale catalano. Ne approfitta dal fatto che il 22 d’Aprile dal 1616 muore Cervantes e lo seppelliscono il 23. Cervantes è lo scrittore dal Quixote (per la letteratura Spagnola Cervantes è il top degli scrittore, cosi come Dante è per l’italiana. Nota: curiosamente Shakespeare muore il 23 d’Aprile dal 1616 e Josep Pla, un importante escritore catalano, muore anche il 23 d’Aprile). Il fatto è che il dittatore voleva fare il 23 d’Aprile il giorno dal libro e cosi è finito per essere il giorno della Rosa e dal libro. I catalani avviamo sportato la idea, dal 1955 la promuove la UNESCO e oggi ci sono già altre popolazione nel Mondo che celebrano il 23 d’Aprile come giorno dal libro.

Cosi oggi, il 23 d’Aprile è un giorno che le strade sono piene di bancarelle vendendo rose e nuovi libri, tanti scrittori spettano a questa data per lanciare al mercato i suoi nuovi libri. È un giorno feriale, si lavora, ma giusto per l’attività che c’è nella strada, tanta gente si prende un giorno di vacanze.

Queste 23 d’Aprile già sai cosa regalare!